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Educazione alla cittadinanza globale

“Descrivetemi”.

Questo è stato il primo esercizio proposto durante il laboratorio di educazione non formale intersezionale sui temi del Bodyshaming e della Grassofobia del Progetto GEA presso l’Istituto Tecnico “Grazia Deledda” di Lecce.

“Corporatura robusta”, “in carne”, “robustella”, “veste over-size”, “formosa”, “fuori forma”, “piuttosto bassa per il suo peso”, “un po’ sovrappeso”, “curvy”, “plus-size”, “con un viso tondo, paffuto”, “paffutella”, “non molto magra”, “piena”... su 185 studenti più di un terzo ha evitato di descrivere la corporatura di Paola e solo unə di loro ha usato la parola “grassa”.

La fatphobia e la diet culture hanno nel tempo cancellato la neutralità dell’aggettivo “grassa” per descrivere qualcuno (al pari di bassa, castana, magra, alta, bruna etc.). “Grassa” è diventata un’etichetta con un’accezione fortemente negativa, dispregiativa, offensiva, che sottende tutta una serie di pregiudizi.

Le parole che usiamo svelano i nostri bias e gli stereotipi che abbiamo interiorizzato e che guidano la nostra visione, i nostri pensieri e i nostri comportamenti.

Questo esercizio è stato un’occasione preziosa per prenderne consapevolezza, decostruirli, analizzare la normalizzazione di questa discriminazione e l’impatto che ha sulla vita delle persone in ogni campo, è stato anche un’occasione per parlare di riappropriazione delle parole come pratica attivista delle minoranze oppresse, ancora una volta e sempre in un’ottica intersezionale.

Continuiamo con l’intento di seminare consapevolezza, grazie a tutti coloro che lo rendono possibile.

Il Progetto GEA Global, Green, Generative and Equal Educational Activities coordinato dal GUS è cofinanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

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